In attesa di tornare, i Maestri Vetrai

 

e gli Amici del Museo, ci raccontano

 

la loro esperienza nella suggestiva

 

Villa Rosa.

Jean-Marie Bertaina
Jean-Marie Bertaina è impegnato nella lavorazione del vetro sin dal 1964 a Biot, piccolo e affascinante paese sulle colline del sud della Francia, noto per la produzione di vetri artistici.
Márcia de Castro e Guy Maurette

Ecco l’esperienza al Museo di Márcia de Castro e Guy Maurette, proprietari della collezione di perle veneziane che sono state esposte nelle sale di Villa Rosa la scorsa estate.

La mostra, organizzata dal Musée Itinerant de la Perle Ancienne en France in collaborazione con il Museo dell’Arte Vetraria Altarese, “PERLE VENEZIANE 500 anni di scambi con l’Africa” ha permesso ai nostri visitatori di ammirare 3000 perle, per lo più in vetro, realizzate a Venezia e Murano negli ultimi 5 secoli, insieme agli strumenti utilizzati per la loro realizzazione e vari documenti storici.

Queste perle erano chiamate “perle di baratto” poichè costituivano la “moneta di scambio” durante i triangoli commerciali tra Europa, Africa e Americhe nel periodo coloniale europeo fino alla metà del XX secolo.
Erano prodotte con vetri di recupero nel continente africano e in Medio Oriente tra l’VIII e il XV secolo, infine in Europa tra il XV e la prima metà del XX secolo a Venezia, in Boemia, in Moravia, nei Paesi Bassi, in Germania e in Francia (Briare).

Léo

Jérôme Chion 

 

 

Jérôme Chion (in arte Léo), nato nel 1988, figlio d’arte, si muove nel mondo del vetro soffiato fin dall’infanzia e all’età di 12 anni acquisisce le tecniche di base. Negli anni migliora e impara nuove tecniche, dal vetro soffiato a quello scolpito.

Elena Rosso

Oggi Elena Rosso, ci parlerà della sua esperienza al Museo dell’Arte Vetraria Altarese. L’artista, di origine savonese, ha conseguito la maturità artistica per poi frequentare un corso di specializzazione sulla “lavorazione artistica del vetro” tenutosi ad Altare negli anni ‘90. Nel 1993 si trasferisce a Murano, dove partecipa a uno stage presso la vetreria Gino Cenedese & Figlio. Qui parte l’esperienza di Elena nell’isola famosa per la lavorazione del vetro, che la porterà a svolgere diverse attività come docente e alla nascita del suo laboratorio. Dal 2007 si specializza anche nella tecnica della lavorazione delle perle a lume. Collabora regolarmente con il Museo dell’Arte Vetraria Altarese.

 

Miriam Di Fiore

 

Oggi Miriam Di Fiore, ci parlerà della sua esperienza al Museo dell’Arte Vetraria Altarese. 

Miriam Silvia Di Fiore, nata a Buenos Aires, Argentina, 1959.
Vive in Italia dal 1980.
Il suo lavoro figurativo è incredibilmente realistico.
Il vetro in polvere diventa la vernice.
Ha studiato e esposto in quasi tutto il mondo.
Presso il Museo dell’Arte Vetraria Altarese ospita una sua opera meravigliosa che rappresenta un dei suoi ricordi di Altare.
Dal 1985 è proprietaria e artista di Arco Iris Glass Studio.

 

 

Matteso Seguso

Matteo Seguso, nato nel 1973 a Venezia, vive e lavora a Murano.
Attualmente uno dei piu giovani incisori a Murano, entra in contatto con quest’arte quasi per gioco, ereditandone la passione dal padre, il Maestro Bruno Seguso, il quale, con l’amico Paolo Linzi, inizia l’avventura di incisore d’arte su vetro nel 1954.
L’incisione artistica su vetro a ruota fatta a mano, usando un tornio fisso con mandrini e ruote intercambiabili, e’ cio’ che lo rappresenta, e che fà si’ che un oggetto in vetro diventi un’opera d’arte.
Nel 2007 inizia una collaborazione con Lino Tagliapietra, artista Muranese famoso in tutto il mondo, che gli ha permesso di conoscere un’altra faccia della lavorazione a freddo, la molatura e la tecnica del “battuto”.
La crescita professionale nell’incisione e nel “battuto”, gli ha permesso di collaborare con numerose importanti “Fornaci” di Murano, con artisti e designers di fama internazionale, creando pezzi di design. I suoi lavori sono presenti in molte collezioni private in tutte le parti del mondo.
Dal 2013 tiene corsi di Incisione negli Usa ed in Australia.

 

 

 

Lucia Santini

 

Lucia Santini, nata a Murano nel 1960, appartiene ad una famiglia che lavora il vetro da oltre 600 anni. Ha imparato a dipingere dalla nonna paterna e inizia la sua carriera lavorativa come decoratrice in vari laboratori artigianali di Murano, specializzandosi nella tecnica Veneziana di pittura su vetro, elaborando poi tecniche personali. Collabora ora con il maestro del vetro a lume Lucio Bubacco e il fratello Emilio Santini ed esercita come insegnante al Corning Studio di New York nonché in laboratori privati negli Stati Uniti.

 

 

Elena Salmistraro

Elena Salmistraro, protagonista della nona edizione di Altare Vetro Design , designer milanese, che dal 2009 con l’architetto Angelo Stoli ha aperto il proprio studio nel cuore della vecchia Milano, in prossimità della Chiesa di Sant’Eustorgio, dove opera affiancando la ricerca sul prodotto a quella in ambito architettonico, legata soprattutto all’interior design. Le creazioni di Elena si caratterizzano per una personalissima forza espressiva e rilevante è la dimensione artistica che anima in modo decisamente originali i suoi prodotti. L’aspetto artigianale da un lato e la produzione in serie dall’altro segnano i termini entro cui opera la designer, che ha dichiarato infatti che il suo obiettivo è quello di “rendere unico un oggetto nonostante venga prodotto in alte tirature”. Vivaci, allegre, colorate, ironiche, quasi dissacranti le creazioni di Elena Salmistraro non passano certo inosservate; vogliono spiazzare, provocare, certamente emozionare. Ben hanno compreso la forza delle sue creazioni aziende di grande prestigio che le hanno affidato progetti importanti da Bosa ad Alessi, da Seletti a CC-Tapis a Nason & Moretti e alla Apple. Se pure ha iniziato la sua attività sperimentando con la ceramica, Elena affronta tutti i materiali, conservando la sua freschezza e la sua originalità, attenta a cogliere in tutto ciò che vede e che incontra spunti per realizzare un inusuale mondo di immagini. Per AVD Elena Salmistraro ha progettato una serie di oggetti che sono realizzati presso la fornace di Villa Rosa, ove ha sede il Museo, dal maestro francese Jean-Marie Bertaina che ormai da alcuni anni dà forma con grande maestria alle creazioni dei designer invitati: un rapporto sinergico in cui rigore progettuale e sapienza manuale si integrano e si intrecciano.

 

 

Silvia Levenson

Silvia Levenson, artista nata a Buenos Aires che vive tra il Lago Maggiore e l’Argentina, nota a livello internazionale per le sue opere e per le sue installazioni realizzate principalmente con il vetro, protagonista della settima edizione di Altare Vetro Arte, curata da Mariateresa Chirico e realizzata da il Museo dell’Arte Vetraria Altarese, in collaborazione con il Comitato per i Gemellaggi del Comune di Altare.

Silvia Levenson nelle sue opere affronta tematiche di estrema attualità, profondamente connesse alla realtà della società contemporanea. La sua riflessione prende spunto dalla quotidianità, ed è innanzi tutto una riflessione personale, ma diventa una interrogazione inquietante sul vissuto di un’intera generazione argentina e poi, ancora, più in generale, sul significato dell’esistenza nella nostra società.
L’artista inoltre ha curato la sezione “Storie di Vetro”, durante la nona edizione di Altare Vetro Arte.

L’artista espone oggetti del quotidiano, apparentemente gradevoli, ma che in realtà, così come vengono proposti, intendono provocare, suscitare la reazione del visitatore. Nella sua poetica gli oggetti del mondo circostante, gli oggetti più banali, assurgono a valore di metafora e, reinterpretati alla luce di una sottile ironia, profondamente amara, risultano spiazzanti, destabilizzanti. Nulla è come sembra: non lo sono le cose, non lo sono i sentimenti, non lo sono i rapporti tra gli individui.

La mostra “Doppie assenze – Dobles ausencias” è stata inaugurata il 27 maggio 2017 alle ore 18 a Villa Rosa ad Altare, nell’ambito degli eventi della manifestazione Sol de Mayo 2017, organizzata dal Comitato per i Gemellaggi del Comune di Altare, coordinato da Alberto Saroldi, ideato nel 2008 con l’obiettivo di mantenere viva la memoria e valorizzare la storia dei maestri vetrai altaresi, che sin dai tempi più antichi hanno portato l’arte del vetro soffiato e lavorato a mano nelle più diverse regioni d’Italia, d’Europa e del mondo intero.

Alessandra Baldereschi

 

Alessandra Baldereschi, designer milanese, nota a livello internazionale – inserita già nel 2010 tra i 10 migliori designer della nuova generazione-, che propone una sua particolare poetica visione. Predilige il gesto lieve, secondo una modalità di approccio che ha appreso in Giappone, dove ha compiuto un importante soggiorno di studio nel distretto di Gifu, patria della ceramica del paese del Sol Levante, a completamento degli studi compiuti alla Domus Academy. Sostenuta da una progettualità rigorosa, attenta alla funzione degli oggetti e alle caratteristiche dei materiali, si ispira al mondo delle fiabe, un mondo rassicurante, riconoscibile, fortemente evocativo dalle forme morbide, i colori allegri, le linee avvolgenti. Inesauribile affabulatrice con le immagini, Alessandra Baldereschi si ispira anche al mondo della natura, boschi e giardini innanzitutto.
Protagonista della settima edizione di Altare Vetro Design, ha pensato una collezione di oggetti “botanica-fantastica” – bicchieri e coppe – , che traggono spunto dai modelli in uso presso i laboratori di biologia, che permettono di conoscere in modo sintetico i vari elementi che compongono piante e fiori dell’autunno.ritratto Collezioni soffiate dal maestro Jean-Marie Bertaina che da Biot, sulle alpi francesi da anni ormai opera ad Altare nella fornace dimostrativa del museo. Inoltre ha proposto dei preziosi bottoni gioiello a forma di foglia stilizzata, che possono essere utilizzati anche come spilla o ciondolo, declinati nelle gradazioni dei verdi della primavera e dell’estate e negli aranci dell’autunno, realizzati con la vetrofusione dall’altarese Vincenzo Richebuono.

Angelo Cagnone

 

Angelo Cagnone, nato a Carcare nel 1941, è uno dei più originali esponenti della pittura italiana. L’artista inizia la sua opera alla fine degli Anni Cinquanta. Un percorso, quello di Cagnone, fatto di grandi incontri (tra i suoi collezionisti anche Peggy Guggheneim) e di compagni di viaggio prestigiosi, che costruiscono con lui la storia dell’arte contemporanea italiana ed europea. Quel che risulta particolarmente interessante, al culmine di una maturità artistica che nulla ha più da dimostrare ma che ancora stupisce, è la rara dote dell’artista di cambiare continuamente il proprio punto di osservazione, ponendo lo spettatore ora al centro della scena, ora fuori, in uno scambio emotivo raro ed intenso.

Al Museo dell’Arte Vetraria Altarese, per l’ottava edizione di “Altare Vetro Arte”, l’artista presenta, oltre a opere pittoriche create negli ultimi anni, un’opera in vetro in vetrofusione realizzata in piccola serie.

Costantino Bormioli

Costantino Bormioli impara la tecnica della lavorazione del vetro borosilicato dal padre Sandro e ben presto si appassiona alla tradizione di famiglia inserendosi stabilmente nelle attività della rinomata bottega paterna, “I Vetri di Sandro Bormioli”, in Altare. Nel 1997 partecipa ad un corso di soffiatura del vetro presso la scuola d’arte applicata Pandora di Sorano, in Toscana, tenuto da Massimo Lunardon, occasione di incontro con maestri del vetro in diverse discipline. Durante il 2017 Costantino ottiene la certificazione Maestro Artigiano da parte della Regione Liguria. Attualmente collabora per corsi e dimostrazioni dal vivo di lavorazione del vetro con il Museo dell’Arte Vetraria Altarese.

Josean Garcia Diaz

Josean Garcia Diaz è un soffiatore di vetro di origine spagnola. Nato a Bilbao, nel Paese Basco, ha completato il proprio percorso accademico in Scozia, presso l’Edinburgh College of Art. Il primo approccio con la soffiatura del vetro si rivela una folgorazione. Come lui stesso ama spesso ricordare: “la prima volta in cui ho soffiato il vetro, ho capito che sarebbe stato ciò che avrei voluto fare per il resto della mia vita”. Il suo percorso professionale lo porta inevitabilmente in Italia, a Murano, dove ha la fortuna di collaborare con uno dei più importanti glassmaster a livello mondiale: Davide Salvadore. A Murano rimane due anni, prima di far ritorno in Spagna. In patria ricerca la sua personale forma espressiva, dopo aver ideato, progettato e costruito personalmente la fornace che tuttora utilizza. Pronto per presentare le proprie creazioni al pubblico, si trasferisce nuovamente in Italia, a Torino, dove fonda il progetto JoGa Glass. Utilizzando l’innovazione della propria fornace e la tradizione dell’antica Roll-Up Tecnique, inizia a creare e sperimentare una linea molto originale di creazioni in vetro soffiato.

Silvio Vigliaturo

Silvio Vigliaturo nasce ad Acri, in Calabria, nel 1949. Giovanissimo si trasferisce a Chieri (TO), dove tuttora vive e lavora. Artista e maestro del vetro, la sua tecnica è da sempre volta alla ricerca e alla sperimentazione. Dalle prime esposizioni, nel 1977, passando per la partecipazione al Padiglione Italia della 54. Biennale di Venezia, sino alla personale nel giugno 2012 al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, il percorso artistico di Vigliaturo si presenta in costante evoluzione. Un cammino graduale e tenace ha portato l’artista ad affrontare una grande varietà di tematiche con stili e strumenti diversi. Il dipinto, il vetro, l’acciaio, la terra cotta sono tutti trattati allo stesso tempo come materia e come scelta ideologica. È proprio grazie alla mescolanza delle tecniche che l’orizzonte delle esperienze di Vigliaturo si è dilatato esponenzialmente e ha aperto la strada a una visione originale e inedita, capace di rivisitare i temi e le modalità espressive della pittura e che lo ha condotto agli esiti attuali del suo lavoro. L’approccio che l’artista adotta nel lavorare il vetro è derivato dalla sua instancabile attività pittorica. Il forte impatto visivo delle sue opere nasce dalla trasparenza dei colori, capace di generare un’affascinante sembianza di fluidità, e dall’antinomia tra il peso della materia utilizzata e la leggerezza delle forme che l’artista riesce a foggiare attraverso di essa.

Nel 2008 viene organizzata la mostra “L’Università dell’arte vetraria di Altare e Vigliaturo”, presso il Museo dell’Arte Vetraria Altarese, la quale ha fatto colloquiare due tipi di lavorazione completamente diversi, accostando i pezzi della collezione museale con le sperimentazioni in vetrofusione del maestro Silvio Vigliaturo.

All’interno delle suggestive sale di Villa Rosa è attualmente esposta l’opera “Il Compositore” donata dall’artista al Museo dell’Arte Vetraria Altarese.

Svamini Hamsananda

Svamini Hamsananda, monaca induista, vive nel monastero Gitananda Ashram (Altare, SV). Insegna filosofia indiana e yoga presso l’Ashram e in altri istituti privati.  Vicepresidente dell’Unione Induista Italiana, ha preso parte alla fondazione
dell’Hindu Forum of Europe.

Durante luglio 2019 il Museo ha avuto il piacere di fare la Sua conoscenza durante l’organizzazione dell’evento  “L’India incontra Altare e la sua arte del vetro”, una serata dedicata alla cultura indiana, organizzata dal Museo in collaborazione con il Matha Gitananda Ashram di Altare, con il patrocinio dell’Unione Induista Italiana.

 

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