I “Vichinghi” del vetro
Una selezione di oggetti presenti all’interno della Collezione permanente del Museo raccontano la produzione artistica di alcuni dei più importanti Maestri Vetrai Altaresi.
Durante le pause dal lavoro in vetreria, i vetrai erano soliti dedicarsi alla creazione di pezzi unici che gli permettessero di sperimentare la materia, le forme, il colore e il proprio gusto artistico.
Tra questi troviamo i vasi denominati, per la forma del loro coperchio, “I Vichinghi”, realizzati tra il 1925 e il 1930 dal Maestro Cimbro Bormioli (Altare 1880 – Chiusa Pesio, 1961) artista attento alla ricerca e alla sperimentazione della materia vetro.
La sua personale cifra stilistica si riconosce nella capacità di conferire al vetro caratteristiche proprie di altri materiali: opacità e matericità che a volte ricordano la ceramica, altre imitano il bronzo o il marmo grazie all’unione di particolari ossidi e smalti con il vetro.
Cimbro Bormioli ha sempre avuto un occhio di riguardo per le sperimentazioni artistiche italiane ed europee che recupera e reinterpreta come, ad esempio, le forme vascolari della tradizione italica o l’uso di colori accesi, lontani dal gusto altarese, ma propri delle ricerche futuristiche degli anni ’30.
I “Vichinghi” uniscono al loro interno la sperimentazione della materia, delle forme e dell’uso del colore tipiche delle avanguardie artistiche di quel periodo.